Biografia

Francesco Currò nasce a Merì il 10/09/1959 un paesino della provincia di Messina.(Sicilia) Fin da ragazzo coltiva la passione di scrivere poesie. Si diploma nel 1978 all’Istituto Tecnico Industriale di Milazzo. Dopo il servizio militare entra 1980 a far parte del Corpo della Guardia di Finanza con sua prima destinazione operativa Trieste. In tutto questo tempo con la città nasce un amore quasi viscerale tanto che ad essa dedica gran parte dei suoi versi nelle sue poesie. Nel 2014, anno in cui viene posto in congedo, prima di trasferirsi ad Attimis UD compone una struggente poesia alla città “ Ode a Trieste”, che fa pubblica sul quotidiano locale Il piccolo di Trieste; carichi sono i suoi scritti, di sentimento e amore per i luoghi e le persone che ivi frequentava quotidianamente. Tra le sue liriche tra l’altro ricordiamo: il suo bastone assente, una lirica dedicata a Umberto Saba e l’allegra Triestina e poi tante altre che se anche qui non menzionate non per questo di minor importanza. scrive anche poesie per il suo paese natio siciliano ricordandolo con nostalgici versi. Ad Attimis in prov. di Udine dove viene a risiedere stando immerso nelle floride campagne di verde della piccola vallata circondato da antichi manieri prosegue questa sua arte maturata con gli anni dando gran risalto ai luoghi del posto dove ora vive.

Partecipa ricevendo attestato di merito con la lirica “ Ti amo ” al concorso premio nazionale di poesia e narrativa Anps “Golfo dei poeti “ nel 2010

Da editore Pagine s.r.l. Roma nel 2013, pubblica sillogi di poesie per le collana di poeti poesia diretta da Elio Pecora, su:

-Viaggi Di Versi____________Nuovi poeti contemporanei 13 poeti

- Poeti contemporanei 7 poeti

Nel 2014 entra a far parte della scuola istituita dal Cavaliere Silvano Bortolazzi più volte proposto come candidato al premio nobel della letteratura nonché Presidente coordinatore internazionale e fondatore della Scuola di Poesia – School of Poetry dell’Unione Mondiale dei Poeti UMP dove viene a ricoprire importanti incarichi nell’ambito della stessa tra cui quella di presidente per la Regione del Friuli Venezia Giulia. Nel 2014 gli viene conferita dal Presidente fondatore della scuola la medaglia al merito del 1° grande premio della poesia di Sestrieri per l’impegno nel campo letterario, compresa l’organizzazione di eventi poetici a livello internazionale.


A febbraio 2017 coautore col collega e poeta, Daniele Petrichiutto per la pubblicazione della silloge di poesia dal titolo: " Da Solchi Proliferi Aurei "


A gennaio 2019 autore unico della Silloge di Poesie " Il Battesimo Dei Versi"

venerdì 27 ottobre 2017

Vuole come al suo solito giocare.

Non gli importa se si fa sera
se non vede neanche a un metro
per il buio fitto,
camminando possa inciampare.

Con una serie di manovre
spingendola con il muso
poi attende che ti decida
da lì a poco cosa deve fare.

Se vuoi o non vuoi
se vuole o non vuole
tanto fa fino a che cedi.

Quando vai a capire tu per primo
come andrà a finire,
insiste ...
Se continua di questo passo,
dici tra te e te,
mi toccherà cedere alle sue lusinghe
diciamo così per dire!

Pizzaaa!

Impasta bene la farina Matteo
né mette il lievito, il sale, l'acqua.
Impasta bene la farina Matteo
dopo l'impronta là dove la lascia.

Al caldo  la coperta a riposare
in forno senza farle prendere aria
al caldo, a casa sul tavolo infarinato
come un laboratorio d' umile orafo.

Nel forno con la temperatura alzata
impasta bene con serietà Matteo
ma badando bene che non bruci
eccitato com'è dal piacere di mangiarla.

Che buona, uhmm! che gustosa,
che figa
A casa la pizza ... La pizza famiglia.

Oltre  un  metro, allungata,
e tonda, finemente aggrovigliata
la crosta intorno e al centro morbida
linee disposte a croce, la mozzarella.

Non ci speravamo più


Avendo entrambe la macchina
a lesinare quel momento
che ci avrebbe dovuto fare incontrare

Poi il cambio di programma
incondizionato
riviste tutte le tappe,
compiute le modifiche
che erano
necessarie

Così abbiamo potuto interagire

eh già, si può fare ogni cosa
se si vuole
veramente
senza recedere di un passo.

Rosa d'oro

Tutta giuliva andava in bicicletta
pedalando che era un piacere starla  ad osservare
la strada manco si accorgeva di percorrere.

Rosa d'oro mostrava contentezza
tanto che
si rallegrava di quel che era capace di fare.

Per qualche tratto di strada si alzo in piedi facendo forza solo sulle proprie gambe
lanciandosi nella corsa.

Da li a poco girò a destra alla primo incrocio che trovò
sparendo dalla nostra vista.


Le ho detto

Tu che vai in bicicletta?
non sarebbe stato
meglio a piedi.

Ci saremmo potuti
toccare
camminando
mano nella mano
tenendoci abbracciati?

Un sorriso invitante
sulle labbra
di Lei
con i capelli brizzolati
splendenti a quel poco di sole
che è apparso
avvolgendo il rossore che irradia dal volto.

Tu che non parli più;
tu che non fiati nemmeno
tu che mi sussurri dolci fantastiche parole.

Per quanto le parole

si trattengano
non li frena più nessuno.
Sono nitide,
chiarificanti
proprio come il Credo.

Il Verbo, che tanti fingono di non ascoltare, di non vedere, di non sentire.
Ma
possibile che dobbiamo essere sempre passivi
e metterci i paraocchi come i cavalli
con le carrozzine?
Giacché noi abbiamo come un senso addosso di paura esagerato
che ci attanaglia
paradossale.

Sveglia! è ora di adire non accontentiamoci più
di sopportare
tollerare, subire i soprusi
di genti disoneste.
che ci condizionano negativamente.


L'iniziazione si adempia.

Le masse esponenziali che come cavalloni avanzano
come cavalli spronati a vincere nella corsa?

Gli echi  ne susseguono e chiedono quel che deve essere fatto con giustizia?

giro per cercarti

So che ci sei
e sei proprio

ad un passo da me.

Non lascia la tua pelle
la scia che mi conduce a te
se ti spruzzi addosso il profumo Bulgari
che t'ho regalato.

La tua bellezza è spettacolare
sembri un alba
e poi un tramonto

la soave armonia,
L'ebrezza ammaliante
che mi prende
afferrandomi ai tuoi sensi.

Gioia della mia vita
sprigionata dall' essenza d'amore tutto che ho per te



e si che il quadro s'era spento

Venendo meno
le immagini che restano all'ombra sbiaditi
e in qualche parte tetri.

Toccare tutto e non essere toccati
già così ci si sente alle volte quando si tasta un certo bottone
che non si vorrebbe manco iniziare a menzionare.

e poi chissà se così riusciamo in qualche modo a
parare il colpo?

L'articolo che hai davanti
non è
il nero fumo lasciato dalla sigaretta
che intendi fumare
quando poi ti intestardisci di chiedere con forza il caffe perché ne senti l'aroma nell'aria prima ancora di berlo non ci sono mezzi che ti trattengono.

giovedì 26 ottobre 2017

Rosa d'oro.

Mi ha parlato dopo tanto che non lo faceva.
Ha voluto sapere come stavo.

Bene! le ho risposto
contraccambiando la cortesia
ed intanto  giocavo a rincorrere il mio cane,
tutto euforico,
che davanti a me scodinzolava con gli occhioni grandi ed
attenti,
aperti

e  mi guardava
oltre
ai piedi e le mani
ogni singolo battito degli occhi
giacché
si attendeva almeno che gli lanciassi la palla
per dopo portarmela.

LIBERTA' 4

Poeti cantate tutti l'inno della morte oggi per l'Italia è un giorno funesto.

martedì 24 ottobre 2017

Un foglio di permesso.

Che non riesco a completare
perché
una volta mi manca la data, una volta la firma, una volta la causa dello stesso.

Poi se anche ci riesco lo sbaglio e lo trappo. Pieno di ansia
lo ripropongo con un altro nuovo riscrivendolo se del caso
pero prima di farlo chissà perché lo esamino
e  da qui mi riaccorgo che una volta mi manca la data, una volta la firma una volta la causa per cui lo richiedo.

Cugini.



Dei gentiluomini  per caso ci hanno  forse  concesso

prestiti

Che non abbiamo saputo

 onorare?



Poi  la dipartita

lungamente  sofferta

degli

accaduti

di noi stessi

improcrastinabili.



( Parsimonia di parole dolorosamente

filtrate con successo)





La sensazione  percepita d’entrambi d’ essere stati  offesi .

Doveri

a interferire

e

diritti

a connettersi

male

con tutto il resto.



Cosi  succede che cugini non conoscano  i propri cugini

e quando  si vedono o ci vediamo  incontriamo  prima
la  nostra maschera che noi.



Come è duro vivere il rapporto di parentela  stando lontani

badando

di non

arrancare in delle  salite troppo ripide.



Converrete  con me che  non è facile:

che non è facile …

 sanare ferite aperte  senza avere n’è  bende n’è  medicinali.



(ed  a maggior ragione se non ci saranno nuovi  tentativi  su cui poggiare

Le basi.)



Volessi  dire sentiamoci!

volessi  dire vediamoci!

volessi dire incontriamoci!

Volessi dire, so, so bene che non è semplice trasmettere questo messaggio

ma almeno proviamoci.





lunedì 23 ottobre 2017

Scricchiolo

Scriiih s'apre la porta
pare arrivare Lui lo scricchiolo della casa nostra
gli occhioni grandi
come un bambolotto finto
che affascina tutta la famiglia

No è stato un errore
Lui al contrario di me dorme
mentre io combatto con le ombre della notte
Lui fa beati sogni
un'altra volta Scriiiih e la porta si chiude.
Era semmai il vento!

Nove puntini.

E un unica soluzione che già mi è
nota
io ne provo altre
ed altre ancora
e schizzo schizzo con il lapis altri tentativi andati a vuoto
alla fine non la trovo è vero
ma cosa ho poi ottenuto?
Una stella ad otto punte
e tanti vettori!

Là fuori che piove.

Un ronzio di zanzara nella stanza
proviene dal mio cuscino;
ziiiih ziiiih!
la testa sotto il lenzuolo
ma
che caldo però!
Io che vorrei invece ..
Mi alzo ed esco da tutto:
dal letto;
da casa;
dai miei pensieri;
le mie attitudini.

Fuori, fuori
ritrovandomi solo ne cielo oscurato
dalla pioggia
inoltre ...
grandine grossa come olive.

In questo silenzio che sembra schiacciarle;
in questo ronzio che pare di zanzara
come la stessa che qualche momento prima non mi faceva chiudere gli occhi per dormire.

sabato 21 ottobre 2017

Rosa d'oro.


Stava già male nel suo nuovo lavoro

non potendo distrarsi
affatto.


I troppi impegni ora

non le avrebbero permesso di staccarsi dalle sue mansioni
anche se avesse voluto farlo.


Poteva mai  riuscire a porgergli i rametti di salvia attraverso la rete?

Così ognuna finì che resto dalla sua parte.

Rosa d’oro, guardava poi con contrarietà la peperonata fritta che non avrebbe voluto mangiare.


Lasciando perdere per un momento le chiacchiere di strada

Il sorriso, nel barlume di sole che usci sembro guizzare come un pesce rosso tenuto dentro un acquario.


Rosa d’oro, era avezza a parlare ma giacché non poteva farlo più di tanto se ne steva pur mal volentieri in silenzio.

di Francesco Currò

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Tic tac


Rintoccano le ore dell’orologio mentre la lancetta dei secondi  avanza come spedita

senza fermarsi.

Sembrano marciare in modo marziale,

come militari inquadrati  e in riga nella piazza d’armi d’una caserma.



Nel quadrante bianco sul muro della stanza  numeri in trepidazione

aspettano il tanto atteso scoccare dell’ora propizia.



Tic tac ad ogni istante di spazi vuoti
intermittenti

che paiono precederli tra l’inizio e la fine.


di Francesco Currò

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Usato per giustificarsi.


Sono luoghi comuni:

Si , ma  però ...

"Quadretto familiare"

di Francesco Currò

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Il discorso ad effetto.


Io con te non  c’entro proprio niente

devi  vedertela da sola.

ma ...

qualora avessi bisogno

 non ora

 più avanti

sappi che potrai sempre contare su di me.


di Francesco Currò

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In modo da tenerne conto.


Un angolo di foglio è triste deluderlo se lascia spazio dove scrivere i tuoi versi

anche se un po’ stropicciato

strappato

o  unto.

Ricordo le parole degli anziani riguardo a questo dubbio che poteva dicevano un domani sorgere: D’ ogni cosa non si spreca nulla!


di Francesco Currò

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venerdì 20 ottobre 2017

Io scrivo.


Là ove c'è un po' di spazio libero
quando mi viene l'ispirazione
anche dove è già scritto
qualcosa
con scarabocchi incomprensibili.



Negli angoli di giornale retrodatati giacché in quelli nuovi
mi seccherebbe farlo.


Sui fogli stropicciati
occasionali
dopo averli accartocciati non prima però di averli letti.


Perché non mi scordi ciò che debbo scrivere;
per lasciare traccia almeno dei miei pensieri;

se per caso mi è venuto l'incipt per iniziare a farlo.

perché no, se occorresse anche sui palmi delle mani.
 E così che ho per questo fogli sparsi per tutta la casa.

giovedì 19 ottobre 2017

Quannu vegnu o me paisi mi sentu di essiri comu un Papa.


Non ca tiara in testa
però
ma cu cappeddu
i preti.

Umili e sinceru
baciu li mani alli madonni e santi bon omini
e svegghiu genti dallu sonnu che non ci sunni chiù.

Li me ricordi
si
Spogghiannu du vistitu di chiddu chi era na vota
u me passatu
e lu rendunu
comu l'anima
puru
e nudu

faccennu rinasciri sogni di picciriddu già
scurdati

e di iddi ni costruisciunu cu tutti i pezzi un puzzle.

di Francesco Currò

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traduzione in italiano:



Quando torno al mio paese mi sento di essere come un papa.

Non con la tiara in testa ma col cappello di prete.
Umile e sincero bacio le mani a donne e uomini anziani
e sveglio  il sonno di persone che sono dipartite.

I miei ricordi si svestono del vestito di quello che era una volta il mio passato
e lo rendono come l'anima, pulito,

facendo rinascere i sogni di bambini già dimenticati
e di essi ne costruiscono poi con tutti i pezzi un puzzle.


martedì 17 ottobre 2017

Tg3 linea notte.

Il mercato delle vacche
Il salotto dei sofisti che giustificano chi ruba e chi intrallazza.

Le chiacchiere usate come argomenti per le trappole
insidiose in cui loro stessi cascano.

Idiozie ed alloccherie le trattazioni più usuali
non hanno né testa né coda né la fanno da padroni  nello studio
per tutto il tempo degli sketch, ahahahaha!

Se li sentite parlare fanno quadrato come i compari che nelle feste paesane una volta invitano a giocare alle tre carte, barando e
facendoti credere ogni volta che era quella giusta.

Dicono cose non vere sapendo di mentire
non c'è che dire
passandosi il testimone ad ogni passaggio,

convinti così di persuaderci ma quanto si sbagliano. Sappiamo che sono falsi
perché trattano l'ipocrisia e la conoscono bene come le proprie tasche.

Ti porta quel che chiedi a un tuo comando viene.




Lo capisce da solo dalla voce leggendo le parole tra le labbra.
La batti per terra una o tante volte. Altre volte fai finta di farlo.
La nascondi racchiusa nella mano, la maglia, la cinta dei pantaloni.
Oh, se la cerca e non si da pace se non prima l'abbia trovata.
Scodinzola con occhietti sbarazzini tutto in festa l'afferra
tra i denti
Gli corre incontro,
riportandola con uno o due passaggi dove tu gliela puoi ridare.
S'accascia, si gira sul dorso in alto piegate all'ingiù carinamente
le zampe,
la lingua a penzoloni,
Piccolo furbetto, vivace, birichino pseudo uomo.

lunedì 16 ottobre 2017

Lei mi teneva la mano.

Guardandomi negli occhi e la sua mente cercava di persuadermi che non m'amava più.
Violente e improvvise le sue pulsioni con il cuore che bramava di me
e il corpo pensato ad amoreggiare.
No... Non ascoltarmi! pareva dicesse....

E Roma rivisse come non mai in noi senza che ne conoscevamo grandezza, maestosità e mistero.


Splendenti al meriggio d'estate gli azzurri occhi di cielo luccicavano come stelle del firmamento.


Ai piedi di noi un bosco con alberi verdi in odore di erba tagliata di fresco
i pini secernevano all'aria aperta una resina profumata,
e la banchina caldeggiante ci invitava sfrontata a fare tutto il resto:


Racconti d tragedie greche, massacri di genti innocente si succedettero all'improvviso
nelle lacerazioni d'un tempo passato


così subimmo colpi inferti da spade e da lance
frattanto che reti ci avvolgevano meglio per farci prede dei carnefici.


Come se il suolo insanguinato e le ferite su di noi ci tenessero esanime.
e in silenzio
facendo nel frattempo ciò di cui quasi ignoravamo l'esistenza.

Alla mia bella non piace festeggiare.

Le piace il sollazzo tranquillo, beato e felice,

Ha nel cuore il fitness e dopo che lavora il suo benedetto riposo.
...
Tiene al proprio corpo e se ne sta sempre a curarlo
come alla sua casa si fa bella in ogni occasione.
Gradisce le buone compagnie ed il divertimento
senza grandi esigenze, però, accontentandosi.
dove non debba stare tutta tesa ma a proprio agio.
S'apre a nuove conoscenze oneste e sincere.
E di me che la copro di parole direi a volte non proprio dolci ... Simili lontanamente a T'adoro,
pensa:
Forse è perciò che l'amo e m'ama sempre più!
Alla mia bella non piace festeggiare, se manco io.

di Francesco Currò

Diritti di copyright tutelati

venerdì 13 ottobre 2017

Sapere di quei colpi là inferti.

Li ha cancellati tutti!
ma come chi?
arrivateci da soli!
se anche spariti però
traspaiono nelle risposte
lo stesso.

Troppo bello per essere vero! direte.

 Le stanze lavate sono ora un gioiello
in qualche caso ivi la betoniera
fa  i diavoli a quattro.

No si lega  no non lega si
come m'ama o non m'ama
ancora lo sta facendo ancora
è il colmo: anche se tradendo
fa il buon samaritano è Satana.

giovedì 12 ottobre 2017

100 unità dalla rai e non di più.

Gioca con le falsità chi sa di mentire
a noi  con  l'incanto e l'eccidio
di massa incalcolabile tracotante
ride e ci prende come in giro per accerchiarci.

Non immaginano minimamente la follia finirà col prendere il sopravvento
e più tardi al massimo già li avrà annientati.

Seduta accanto ad altri e di fronte due o più  altri che come lei fanno gli smemorati
sciocchi uuuh uuuh come fossero comici in un circo
o semplicemente ospiti invitati
ad una serata di Costanzo show!

All'esterno sono accalcate le persone gridano da fuori dei Palazzi
imprecazioni a non finire

Una direzione sempre la stessa da su di un  palco
c'è il subbuglio
d'un onda smisurata schiumata di rabbia  che avanza imperterrita e si allarga a macchia d'olio.


A sentirsi defraudati non ci stanno; né depredati di un bene
loro
caro
che non ha prezzo, la libertà.

mercoledì 11 ottobre 2017

L I B E R T A' 3

  1. Bisogna sradicare castelli e   feudatari non permettergli più di fare nemmeno i cortigiani.





























L I B E R T A' 2

CI SONO POETI, CHE STARNAZZANO COME POLLI NELL'AIA
ANZICHE'
ADIRE
AL MALE CHE STA INFESTANDO UN POPOLO!

L I B E R T A' 1

  1. Meglio sarebbe dire libertà se no succederà che altri si prenderanno i meriti d'una parola sputtanata ormai da troppo tempo:  "DEMOCRAZIA"

L I B E R T A'

I POETI DOVREBBERO SPARARE VERSI A RAFFICA QUANDO E' A RISCHIO LA LIBERTA' D'UN POPOLO SOVRANO.


lunedì 9 ottobre 2017

il terzo incomodo.

L'amico all'altro suo amico, il quale se la intendeva con la stessa ragazza che piaceva a lui  ... ma a lei però no!

L'uno:


No, non posso proprio andarmene senza averla prima salutata!

e l'altro suo contendente:


Va bene ok vattene e non preoccuparti a limite la saluterò io dopo per te! Ahahahahh

Dialoghi scherzosi nella coppia 6.

Al telefono i due piccioncini, pur arrabbiati dalla sera prima provano a fare pace.
Lei: Amore dove sei? 
Sono qua faccio un  po' tardi stasera, non preoccuparti!
e Lei: Lo sai che sto in  pensiero se prima non ti vedo!
e lui ancora con qualche risentimento addosso:
O se è solo per questo ... Vedrò di mandarti appena posso  una foto! Ahahahah

Il cuore non invecchia.


( La Poesia, in vernacolo siciliano e qui tradotta in italiano, mi è stata ispirata dal gruppo teatrale Nuovi Orizzonti di Merì - Me - e da una delle loro commedie da cui ha preso il titolo, la quale sta avendo in Sicilia un buon apprezzamento di pubblico. A mio cugino, Scolaro Osvaldo, cui va la regia, e a tutti i componenti giungano i miei più sinceri saluti.)

Ce ne sono di così diversi ma l’affetto e l’amore per i figli è più o meno lo stesso
dipende da come gli hai voluto bene li hai cresciuti
loro non ti lasciano per la vita
se no si calano per passarti davanti con l’indifferenza più assoluta.


Anche così finiscono storie fatte di intrecci felici e sgomenti.
Tante volte i figli come i genitori i fratelli e le sorelle neanche si parlano
Una da la colpa all’altro e l’altro lo ricambia che manco la mano si stringono per un segno di pace.

“ sono i figli e i nipoti che ci riaprono gli occhi “
Il corpo stanco
la pelle flaccida
I movimenti lenti
ora che sono vecchi ma il cuore no, non si tocca.

Momenti belli e momenti brutti scorrono sotto filtri che superano i rancori.

Se ne perdono tanti per cercate quelli che si avverano,
che se lo volessi veramente l’avresti veramente sui palmi delle mani.
Vecchio! Chi è vecchio?

Vecchio è per più di qualcheduno come portarsi un peso.
Vogliono sentirsi ancora amati come vi amavano Loro già non appena siete nati. Questa è la verità!

di Francesco Currò

Diritti di copyright tutelati

domenica 8 ottobre 2017

Non sei più tu. (tracce di poesia )


Un'altra te ha preso il posto tuo mentre l'ho vista attraversarti i pori della pelle.



Io la guardavo con occhi come di commiserazione mentre si distendeva per sfida accanto a me.

Il suo profumo era il tuo anche gli occhi e la bocca e la pelle.

Tu non parlavi, soltanto respiravi  sopra il mio respiro non eri già più quell'altra te!

Francesco Currò

Diritti di copyright tutelati

martedì 3 ottobre 2017

E' il colmo.

Per un uomo che illude tante donne tanti uomini sono pronti a sognare!

Samba bum bum.

Ragazze conturbanti sfuggono ai pensieri.
I movimenti osè,
ma la musica non cambia,
" canta Brasil "

Indemoniate, d'ogni parte del loro corpo complici;
dagli arti, al bum bum, tondo
e sodo
ai seni sporgenti prosperosi
i visi accattivanti,
la pelle liscia delicata.
Le teste impazzano
per i ritmi percussioni
tribale.
la samba le strega
gli fa ribollire il sangue
ed i costumi
hanno l'anima che è nuda
al ricordo
crudo si ridestano
le danze schiave
e la gente nera delle piantagioni di cotone.

di Francesco Currò

Ululati nella notte fonda.


Grida nell'imbuto dello sconcerto
passando una ad una il collo come i filtri dei nostri registri percettivi sensoriali.

Bruum!

E sei di nuovo tu,
quella macchina che senti pulsare
a pieno regime
animato da buoni propositi.
...
Ingrani la marcia

e così ricominci:
frizione, freno, acceleratore, stop!
Sul più tardi che smetti,
ti ritrovi con la testa sul cuscino trasognante a combattere
con le tue debolezze,
(i dubbi, le perplessità, le incertezze).

Ma dov'è andato a finire quell'uomo capace di poter affrontare le sfide che la vita gli riservava?
eppure non proprio ieri, ricordi, mostravi tanta spavalderia!

lunedì 2 ottobre 2017

Sono scogli di mare.

Tutto dorme
meno quel che in me risale affiorando in superfice.
Fa male..
Fa male sopra ogni alto pensiero.
Benedetto questo silenzio che sta attorno a me e mi consola.
La vita si veste così di nuovi amori