Violente e improvvise le sue pulsioni con il cuore che bramava di me
e il corpo pensato ad amoreggiare.
No... Non ascoltarmi! pareva dicesse....
E Roma rivisse come non mai in noi senza che ne conoscevamo grandezza, maestosità e mistero.
Splendenti al meriggio d'estate gli azzurri occhi di cielo luccicavano come stelle del firmamento.
Ai piedi di noi un bosco con alberi verdi in odore di erba tagliata di fresco
i pini secernevano all'aria aperta una resina profumata,
e la banchina caldeggiante ci invitava sfrontata a fare tutto il resto:
Racconti d tragedie greche, massacri di genti innocente si succedettero all'improvviso
nelle lacerazioni d'un tempo passato
così subimmo colpi inferti da spade e da lance
frattanto che reti ci avvolgevano meglio per farci prede dei carnefici.
Come se il suolo insanguinato e le ferite su di noi ci tenessero esanime.
e in silenzio
facendo nel frattempo ciò di cui quasi ignoravamo l'esistenza.
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