( La Poesia, in vernacolo siciliano e qui tradotta in italiano, mi è stata ispirata dal gruppo teatrale Nuovi Orizzonti di Merì - Me - e da una delle loro commedie da cui ha preso il titolo, la quale sta avendo in Sicilia un buon apprezzamento di pubblico. A mio cugino, Scolaro Osvaldo, cui va la regia, e a tutti i componenti giungano i miei più sinceri saluti.)
Ce ne sono di così diversi ma l’affetto e l’amore per i figli è più o meno lo stesso
dipende da come gli hai voluto bene li hai cresciuti
loro non ti lasciano per la vita
se no si calano per passarti davanti con l’indifferenza più assoluta.
Tante volte i figli come i genitori i fratelli e le sorelle neanche si parlano
Una da la colpa all’altro e l’altro lo ricambia che manco la mano si stringono per un segno di pace.
“ sono i figli e i nipoti che ci riaprono gli occhi “
Il corpo stanco
la pelle flaccida
I movimenti lenti
ora che sono vecchi ma il cuore no, non si tocca.
Momenti belli e momenti brutti scorrono sotto filtri che superano i rancori.
Se ne perdono tanti per cercate quelli che si avverano,
che se lo volessi veramente l’avresti veramente sui palmi delle mani.
Vecchio! Chi è vecchio?
Vecchio è per più di qualcheduno come portarsi un peso.
Vogliono sentirsi ancora amati come vi amavano Loro già non appena siete nati. Questa è la verità!
di Francesco Currò
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