Biografia

Francesco Currò nasce a Merì il 10/09/1959 un paesino della provincia di Messina.(Sicilia) Fin da ragazzo coltiva la passione di scrivere poesie. Si diploma nel 1978 all’Istituto Tecnico Industriale di Milazzo. Dopo il servizio militare entra 1980 a far parte del Corpo della Guardia di Finanza con sua prima destinazione operativa Trieste. In tutto questo tempo con la città nasce un amore quasi viscerale tanto che ad essa dedica gran parte dei suoi versi nelle sue poesie. Nel 2014, anno in cui viene posto in congedo, prima di trasferirsi ad Attimis UD compone una struggente poesia alla città “ Ode a Trieste”, che fa pubblica sul quotidiano locale Il piccolo di Trieste; carichi sono i suoi scritti, di sentimento e amore per i luoghi e le persone che ivi frequentava quotidianamente. Tra le sue liriche tra l’altro ricordiamo: il suo bastone assente, una lirica dedicata a Umberto Saba e l’allegra Triestina e poi tante altre che se anche qui non menzionate non per questo di minor importanza. scrive anche poesie per il suo paese natio siciliano ricordandolo con nostalgici versi. Ad Attimis in prov. di Udine dove viene a risiedere stando immerso nelle floride campagne di verde della piccola vallata circondato da antichi manieri prosegue questa sua arte maturata con gli anni dando gran risalto ai luoghi del posto dove ora vive.

Partecipa ricevendo attestato di merito con la lirica “ Ti amo ” al concorso premio nazionale di poesia e narrativa Anps “Golfo dei poeti “ nel 2010

Da editore Pagine s.r.l. Roma nel 2013, pubblica sillogi di poesie per le collana di poeti poesia diretta da Elio Pecora, su:

-Viaggi Di Versi____________Nuovi poeti contemporanei 13 poeti

- Poeti contemporanei 7 poeti

Nel 2014 entra a far parte della scuola istituita dal Cavaliere Silvano Bortolazzi più volte proposto come candidato al premio nobel della letteratura nonché Presidente coordinatore internazionale e fondatore della Scuola di Poesia – School of Poetry dell’Unione Mondiale dei Poeti UMP dove viene a ricoprire importanti incarichi nell’ambito della stessa tra cui quella di presidente per la Regione del Friuli Venezia Giulia. Nel 2014 gli viene conferita dal Presidente fondatore della scuola la medaglia al merito del 1° grande premio della poesia di Sestrieri per l’impegno nel campo letterario, compresa l’organizzazione di eventi poetici a livello internazionale.


A febbraio 2017 coautore col collega e poeta, Daniele Petrichiutto per la pubblicazione della silloge di poesia dal titolo: " Da Solchi Proliferi Aurei "


A gennaio 2019 autore unico della Silloge di Poesie " Il Battesimo Dei Versi"

venerdì 31 marzo 2017

A - MO - RE

Queste tre sillabe sono per te.
Erano nell'aria, trasportate dal vento.
e sono giunte a me dalla corrente dei tuoi lieti pensieri.

Ma che poeta, no! tutto un inganno.
Là, ed io le ho raccolte
nei giorni felici quando fascino
versavi dalla  gioia delle tua lacrime.

Il mio solo merito? averle ricomposte in un'unica parola
in forma di emozioni.
Così   …
AMORE!
Mietono nell'animo mio i sentimenti,
gioielli di cui non mi privo volentieri
per darle a te o donna amata.
Ti prego prendine, fanne tesoro!
sono il lascito più caro a me altro che oro.

di Francesco Currò

giovedì 30 marzo 2017

Ma come si permette! ( più che altro uno sfogo. )

Di togliermi il giornale dalle mani questo maleducato
non sono un suo cliente! dice
Già solo perché lui non è in grado di farsi pagare con la carta di credito
e pensare che una settima prima c'ero passato da lì a consumare col figlioletto qualcosa nel bar.

Il coglione lo ribadisce una seconda volta convinto di avere ragione

Un disguido aveva fatto si che non avessi spiccioli in tasca.

Permette che dia visto che mi trovo un secondo una occhiata al giornale?
e la ragazza: prego si serva pure!

Poi arriva lui il despota, il tiranno, l'Adolf  Hitler dei tempi d'oggi
di Tavagnacco di Udine

Il giornale è per i miei clienti!
cosa voglio comprare un CAFFE ED UNA PASTINA CON LA CARTA DI CREDITO
(Veramente avevo chiesto un toast o un panino ed una birra ma lasciamo perdere ...)

Coglione che non sei altro io ho soldi che ti posso vestire
di tutto punto mi verrebbe da dirgli
in queste mie due carte di credito

ma non dico nulla
per educazione
e pensare che avrei potuto fare così:
Un caffe,  grazie! prenderlo e poi cercare di pagarglielo
e poi sarebbe stato quel che sarebbe stato
che cazzo me fotteva
tanto io non è che mi rifiutavo di pagare
e poi questa è gente strana
che non ti rilascia neanche uno scontrino se bevi una birra
figuriamoci un caffe poi.

Invece sono stato onesto
e prima gli ho chiesto se era possibile farlo.
L'onestà come vedete non paga
ricordate e che vi serva da lezione ... Anche a me:
se non si conosce non si da per scontato poi quel che non corrisponde alla realtà

ma questo signore avrebbe dovuto incappare come non gli auguro mai con un vero disonesto
allora si che sarebbero stati  cazzi suoi a go go!

ma prima di uscire pur con la rabbia in corpo: pace gli dico e mi sporgo oltre il banco per stringergli le mani!





per l'appunto relaziono

I ricordi non si slegano da noi rimangono ancorati come barche ai moli

aspettando a lasciarci!

mercoledì 29 marzo 2017

Gli zampilli cadono roboanti a cascatelle.


Onomatopeici suoni di cerchi si propagano
con mormorii lievi sulla superficie dell'acqua
sino a raggiungere le parti più esterne voluminose.

Mossi all'aria ogni solido si scaglia nella corsa
tremolando

mentre i pensieri si offuscano
dimenticando le ragione ed i problemi che al momento
li assillano,
una voce li riporta alla realtà scandendo un nome
cosi come per la madre si desta trasalendo
all'unico vagito che dal sonno la scompone
e culla poi il neonato col biberon nel proprio lettino.

di Francesco Currò

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Lui e Lei ... " Magia Da Terra!

Lei, canta festosa, oscilla la testa
seguendo al tempo stesso la musica.

Lui, la chitarra ben accordata
trascina la gente nel vortice che crea.

Lei, voce intonata, bocca vellutata
corpo sinuoso
bello.

Lui, disinvolto
attrae con note universali le attenzioni
di chi non lo molla con lo sguardo
neanche per un istante.

Si fanno avanti imperituri i sogni
speranzosi, cavalieri.

Lei canta, ha gli occhi di una profondità
immensa
luccicanti come una stella del firmamento.

Lui, sprona il ballo subitaneo
ad ogni istante che passa.

Qualcuno col suo bicchiere mezzo pieno.
Dalle note della musica
ne viene un bel gesticolare contornato da sorrisi.
Corrono i pensieri alla gioventù.
È' un vero e proprio salto nel passato

Intanto la musica seguita a suonare
i movimenti si fanno più vivi

Applausi si palesano più gioiosi
Questa volta accompagnati
da un ballo proibito

Frenetici ritmi sensuali incarnanti la passione
si avvinghiano
tra i corpi attratti
baci e carezze nello specchiarsi delle luci
della penombra.
Non si percepisce il calare della notte.


di Francesco Currò
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martedì 28 marzo 2017

sereno sonno



Placido è il mormorio del mare
silenziosa la notte che ci attende.

Ci vestiamo con le luci della sera e ci incamminiamo

per incontrare i sogni.

Mentre intanto si spegne il buio

confusi disegni concentrici ci accerchiano facendo girotondi.

Fragili stupende creature, dormiamo sereni.
Le ore passano una ad una
e quando ce ne accorgiamo e oramai
troppo tardi.
La notte è trascorsa e
l'alba ha fatto la sua ricomparsa
dobbiamo svegliarci!
Scordare il tepore degli abbracci,
le carezze che ci avevano suscitato
tenerezza.
Le gambe ad intreccio,
i capelli mossi
a ragione delle mani.
Come un nodo difficile da sciogliere
ricordarci quanto il nostro legame sia assoluto
in sintonia con l'anima,
figlia del serbatoio ancestrale del mondo.
che vive dentro di noi!
Quanta abbondanza e grazia( senza che ne facciamo richiesta).
Iniziamo il giorno in pace: e con noi
e con il nostro prossimo.
Lasciamoci pervadere da
questa estesa vibrante energia della vita
che è ovunque.

di Francesco Currò

Come si fa ad amare e non far l'amore?


In senso lato,
penso sia difficile tastare  i pensieri
e non includere il sesso,
senza offendere il corpo che freme ad aspettare.

E poi non è vero che se non ci fai sesso non ci fai l'amore.

Ci sono gli occhi che dai loro riflessi
penetrano gli sguardi.

C'è la mente ipnotica dei sensi come un deterrente.

Poi c'è la vicinanza dei corpi;
dello stare abbracciati;
camminare vicini;
associare i respiri ai movimenti complici;
gli sfregamenti alibi.
Ci sono gli amori fantasiosi dei due
piccioncini
che si stanno a guardare.

I pensieri fin dove vogliono spingere
l'attimo intenso, profondo, della gioia apicale.

di Francesco Currò

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Preferire i perché!


Essere crudi

per dire le cose come stanno:


Il mondo con tutti i suoi ma, però, forse,



non piace?

preferiamo i perché ...

Lasciamo il domani cucini la speranza!

siamo a tavola

portate le vivande

tanto le bevande le abbiamo.


di Francesco Currò

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Tu esisti da sempre! (Al paese mio, Merì - Sicilia - )


Ma a me pare sei nato con me nell’istante
in cui mia madre mi ha messo al mondo.
M’hai visto crescere, nella assoluta serenità,
con sana coscienza, la virtù, l’umiltà.
“ l'onesta, è stata la mia maestra di vita.”
Non brilli certo in estensione,
ma in grandezza si! sei per me,
il più bel paese che ci sia al mondo.
Vivono in te persone oneste e sincere,
lavoratori, cristiani devoti e fedeli,
che all’occasione non si risparmiano
un aiuto, un conforto, un sorriso.
Non immagini qual’ è che sia per me
la gioia al solo sentir fare il tuo nome
Non mi fai mancare il tuo sostegno.
Da te prendo le forze per ricominciare
Ogni volta che sto per abbattermi.
Le mie radici sono là: gli odori,
i sapori genuini della campagna;
la freschezza delle acque tue sorgive,
ridestano in me gli affetti, i ricordi più cari,
per le persone a me lontane o assenti.
E' proprio come se tu fossi una persona,
con un cuore, una mente ed un anima,
sento la necessità di dirti: " Ti voglio bene!"

di Francesco Currò

sabato 25 marzo 2017

Buona Pasqua!

Pace nella mia casa
come in quella di altre.
Gesù si è sacrificato
ed ha espiato le nostre colpe.

E lassù dai cieli chiede
perdono per noi al Padre
standogli accanto
seduto
alla sua destra.


La crocifissione,
Il tradimento,
i trenta denari ...
Era tutto scritto,
preordinato.

Povero Giuda
che ingrato compito
il tradimento.


Sia fatta la volontà di Dio
Gesù è risorto!
L'amore discenda nei cuori
di tutti gli uomini

e ... Che amore sia!



di Francesco Currò



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Succede alle volte.

Di essere assaliti dall'ansia ...
Ed è a quel punto che si vorrebbe fuggire da quello
stato d'agitazione in cui si entra.
Si presentano due possibilità, alquanto rade:
Riuscire sollevarsi dalla sedia , ed è già tanto
o fare qualche passo nella stanza, ancora esitando.
Guardare alla porta per la fuga.
Muovere gli occhi e vedersi fuori in strada,
immaginando l'aria aperta, il sole nei campi.
In quegli istanti, anche i luoghi più inconsueti
ci appaiono sani per la nostra salvezza.

di Francesco Currò

venerdì 24 marzo 2017

Ohu, ma quannu non voli non voli!

Nenti da fari u po puru schiaffeggiari
quannu non è u so mumentu
non tira u coddu e ti fa fari na brutta figura
girari comu un'elica o un paloggiu
non anduvina unnavi annari
mancu si ci metti a disposizioni
nu gps
un muru s'ammodda
e un ciumi sìasciuga
ma iddu nenti
non ti resta che rinunciari
sarà vorrà diri pi nautra vota,
e allora ... psi, psi, psi

di Francesco Currò

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Ahi! chi mali, chi duluri, chi fitti!

Ci l'haiu scassata la schena
A che servi sta cintura chi stringi
stringi tantu
da farmi sintiri na mummia imbalsamata
o ancora di chiù da corda di salami

minchia non possu mancu stari assittatu
ca schena appoggiata lungu u schienali
sugnu davanti u computer
e mi scutu a musica
Pino daniele, un grande astru da musica
italiana
ma to bel mezzu du discu chi sona
mi sentu viniri comu di stilittati
te canni da reti a schina
e ogni tantu zac zac sempri di chiù
vurria ma non possu fare finta di nenti
e pensari che tra pochi settimani iò
avissi a spaccari a tagghiari a legna
pe nautr'annu to invennu
ma mi sa chi nautro havi a venirlu a fari
a postu i mia
io mi pozzu puru armari di pazienza
ma a chi serviribbi?
mannaia! chi voler diri fare cacchiccosa
pi risparmiari  almenu almenu dui soldi



Le mie esperienze mi hanno marchiato!


La mia indole è più titubante che prudente.
Le emozioni ha dato luogo all'ansia.
Mi muovo con passi felpati di gatta...
Quando ha davanti un oggetto nuovo che non conosce.


Non mi apro così tanto facilmente come una volta;
poi tentenno nelle mie scelte pur essendo deciso sul da farsi.



Ho paura, paura che le mie reazioni
improvvise possono far sì di nuocere
magari alle persone a cui voglio bene.

Per senso di imprudenza, per illogici
atteggiamenti sfrontati, atipici
che ne potrebbero derivare mi controllo.

Le mie attenzioni verso chi del mio carattere
benigno ha saputo profittare. Mi hanno deluso? certo!

Io, non dormo la notte se so che devo a qualcuno qualche cosa
e sapere che c'è gente pronta a ingurgitarsi con ingredienti
di falsità, sento mi fa venire la nausea
ma non sarà una bella lavata di capo che li farà cambiare
per cui desisto dal dire quel che penso
più per me perché voglio stare sereno.

Ho capito che l'arma che più uccide è l'indifferenza,
Non ha punta acuminata ma penetra oltre ogni superficie.

C'è chi ce l'ha nel sangue il fiume caldo dell'ipocrisia
e non mi meraviglierei che lo sanno, eccome se lo sanno.
Hanno troppa faccia tosta per non essersene accorti.

Io mi ni futtu i vui?

Ma quannu mai! chiddu chi fazzu e in funzioni di vui.
Mi movu lentu pi circari di non sbagghiari
Non spinnu chiù di tantu picchi mi convinciu chi non mi servi
non cattu cacchi cosa chi mi sirvissi puri
dicennu mi basta chidda chi haiu e m'avanza.

Cosi mi tegghiu a machina vecchia cu l'aradiu surpassatu;
u steriu in casa comu di autri tempi;
i vestiti pi mia sunni sempro novi sl li vidu ta l'armadio.

e vi dumannu si stati beni se vi servi caccosa
sugnu prunti a curriri si aviti bisogniu na manu d'aiuto
anchi se non sugnu chiù chiddu chi eru strutturalmenti na vota,

Ma scusati se facciu im modu si chiddu chi haiu raggiuntu cu li mei fatichi
cu sti picca brazza non mi vogghiu fare scappari
u motivu? e vi lu dumandati: a me vicchiaia!
che avanza lenta comu se fussi un tratturi
e si prepara a zappari cu so muturi a terra.

Iò non cia fazzu chiù di farlu. E' pi mia comu spustare cu un secchiu l'acqua u mari
e prepararni nautru chiù ranni n'oceano.

di Francesco Currò

modi i diri

C'ura sunnu? l'ura da ieri a st'ura!
così rispunniumu a chi ci facia sta dumanna
Quanti risati pi stà frasi comu iautri modi di diri.

C'ura sunnu ... Quannu pariumu scazzati
du fattu chi ci diciunu tanti momenti i sapiri
l'ura

pi controllati i tempi chi aviunu a disposizioni
e fari li ultimi cosi almenu prima du so scadiri.

di Francesco Currò

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parrannu tra nui.

Amici vui non potuti mancu sapiri
u sangu chi mi fazzu vaddunnu pi
accarizzari u vostru ciatu a vuci, i visi.

Da stima, a simpatia, l'affettu fraternu
è un veri tisoru pi mia chi non cunusci sosta.

Si vui intinditi pe come surgi u suli e chiana
a sira a luna io non sugnu chiddu chi eru
quandu putia reggiri ca sola me forza
comu Atlante, u munnu;
spaccari le acque du mari comu fici Mosè.

I me mumenti beddi sunnu du passatu
ora haiu i viviri chiddu chi mi resta
scurdandumi da me gioventù e vaddannu chidda di l'autri
che attornu a mia crisciunu comu l'albiri
putati verdi floridi e carichi di frutti
chi esprimunu figlioli, a gioia pa so spiranza vaddannu
avanti
i tempi di iddi chiù boni, poveri innucenti criaturi.











giovedì 23 marzo 2017

All'Acquafrisca

Un muluni rossu, russu e duci duci,
ci dissi a buttigghia ghina i vinu russu
e una di vinu iancu di farci postu
pi putissi calare puru iddu intra to spaziu strittu
d'acqua chiara.
Rispunneru iddi: Aspetta un mumentu picchi'
ci sunnu sti beddi signurini prima e sti carusi
che voggghiunu rifriscarsi a bucca
di acqua frisca,
E non sapemu da quanti minuti
c'e' puru sta signura , bona dunnuzza!
o marito avi a cucinari che sta vinennu ora i travagghiari'
faci la fila per inchiri sti brocchi ghini di frischizza
e portarsili a so casa.
Ah, come e' fridda l'acqua all'Acquafrisca pi chistu
pirsinu a genti i fora ci veni a visitari.
di stu paesi chinu di delizii chi i campi cantanu l'amuri
pi sti terri,
vale giustu la pena di perdiri un po' du propriu tempo.
Si pensu a quanti voti , dopo chi mi manciai
dui o tre fetti di limuni
mi vinni di cussa ca' a ricriari cu tanti sorsi d'acqua,
chi mai parianu finiri, mi veni ora na tristizza!
di Francesco Currò
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* Una località così chiamata del mio paese " Meri"  in Sicilia

Ed allora che si fa?


Non è il caso di rinunciare ai buoni propositi
se
quel che si fa è tanto per iniziare la traccia
che si relaziona al nostro futuro.

Riconsiderare le cose da un nuovo punto di vista

un incentivo alla leggera insicurezza
affiorata in superfice lasciando una impronta indelebile
quando manco si crede

Ci si propone di fare meglio
quel che si è intenzionati a fare in un primo tempo bene.


Una corsa di esercizi mentali sostituisce per  ora le  mete certe
perciò:
Avanti!

Che ci frega dei secondi?
i minuti?
la stanchezza?

Se ci vengono dopo le gambe gonfie;
i dolori articolari
Noi vogliamo che non ci manchi più che altro il fiato
quando allunghiamo i passi
per accrescere i tempi del giro

Le tante volte che ci riusciamo sappiamolo: è la prova tangibile che ce la possiamo senz'altro fare!




Utopia.



(La scrissi nel 1978
quando ero ancora più che un adolescente)

Castelli in aria costruisco per il mio avvenire
che non hanno appoggi, basi o lineamenti
che si notano.
Oh..! quanti progetti nelle mie illusioni
quando frequentavo l'istituto industriale.
I bei discorsi che si sentivan fare
da grandi attori, commedianti da strada
niente certezze solo vane promesse
retorica squallida senza consistenza.
Realtà, realtà crudele che ci cadi addosso
come massi barcollanti al buio pesto
abbisognavi di prenderci in giro?
mai ci dicesti cosa ci avrebbe riservato l'incognita
ombra.
Rassegnati, accada quel che accada rimaniamo immobili
potete trafiggerci.
Utopia, dolce utopia perchè ci assali?
Credi che solo perchè siamo giovani puoi farci
del male a tuo piacimento..
fai invece che non ci smarriamo
che ritroviamo facilmente la strada
senza avanzare ostacoli.
Giorno dopo giorno prendon più valore
le sole idee sane che ci rimangono.
Passa il tempo intanto
trascinando con se
con minuziosa calcolata fretta
la nostra età che invecchia.
di Francesco Currò

" Latente. "


Dissimile l'aspetto per sua forma riluce
la trama confusa che l'albero intreccia.

nel verde floreale ove recisi tremuli fiori,

serrate nel pugno Vi affiorano viole

Astratto invece così è l'amore mio,
mediato di tanti ricordi, da vane speranze.

Negli spazi del cuore, che dalle vene conduce
riserva un angolino tranquillo soltanto per lei ...
e non come pensa ch'io sia un passero in volo!

di Francesco Currò

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Si assicurano di dirci che siamo entrati in Europa quando sappiamo bene che l'Italia stessa è per la Comunità un muro

Hanno fatto tanto i padri Nostri fondatori di creare il nuovo Stato
libero, unito ed organizzato bene dove si pensasse all'essere più che alla cosa.

Mattone su mattone legati saldamente per murature fragili abbiam issato  invece
e la faziosità dei Popoli gente ipocrita l'hanno a poco a poco sfaldato  a mò di  delle saldature

Abbiamo così un corpo strutturato male che sta per abbattersi su di noi come un cataclisma

dove c'è chi sguazza come nel pantano e chi muore di crepapelle ... ALTRI DI FAME
quanta povertà hanno originato

Se li osservate guardateli bene hanno ancora i bocconi in bocca chi strozzati nella gola per l'ingordigia; chi duri pezzi attaccati con colla addosso come emblemi di casati nobiliari
anche se i castelli diciamo pure con le torri non contengono difese, loro sono là nei loro luoghi immaginari e non se ne vogliono proprio andare

ma mangiano ah, come mangiano anche le briciole e fanno la cresta su ogni cosa
come se dovessero per caso morire di stenti arrivando a fare deserto là dover c'erano campi floridi
e ad asciugare letti di fiume più del dovuto con la loro bramosia di arraffare non facendo arrivare il rio fino alla foce
 per espandersi sul mare verso gli oceani di gente onesta e depredare.

Il ruolo dei media oggi dì è infame.

Cercano di fare notizia enfatizzando la triste fine
della gente morta.
In quanto parlare poi, non capiscono che così fanno
Il gioco dei terroristi.
Bisognerebbe senza far trapelare niente  fare in modo che gli assassini si sentano al sicuro
e commettano errori, passi falsi.
Pare ci godano nel raccontarle poi in ogni loro minimo particolare.
La smettano una buona volta e lascino che le polizie dei vari
Stati compiano il proprio lavoro di intelligence.
Non creando a priori, come già stanno facendo, tanto panico.

Si ricordino che non è una festa a cui si assiste qua si sono perse delle vite abbiano rispetto per queste anime.
Riposino in pace, Amen!

di Francesco Currò

mercoledì 22 marzo 2017

L'amore è.

Tutti noi meritiamo di ricevere amore come di darlo...
Varrà la pena aspettare anche se in fondo al cuore
a volte ci siamo accostati al male
più che con l'anima e la mente.

l'amore ci apre tutte le porte
ci fa vedere con gli occhi del bene
la felicità
ci mostra la persona che più ci è vicina
e di cui non ci siamo curati
come avremmo dovuto fare.
Tutti noi meritiamo amore
l'amore è la chiave di volta verso la gioia immensa
e Se l'amore è Amore,
occorrerà un po' soffrire
l'amore va combinato col pianto
l'amore ti si accosta quanto più te ne allontani
da chi ti ama... da chi ami...
più ti attrae a se e più ti fa rimpiangere di averlo incontrato.
ma poi...quanto l'ami accidenti.

di Francesco Currò

Io vorrei ...

Ma come potrei essere diverso di quel che sono
se di quel che ero non ho mutato nulla di allora.

E di quel che sono?

Quel che sono non s'è mutato d'essere!

Il mio Io è ancora riflesso sul Se.

In ogni frangente, quel che sono ed ero sarò.

Dirò quando sarà il momento quel che sarà stato
guardando indietro nel tempo.

Ed allora sarà quello il segnale che mi indicherà che avrò raggiunto il mio di momento ...

Già, che avrò raggiunto il mio di momento!

domenica 19 marzo 2017

La festa del papà!

"Magari te ne dimentichi ma come ti viene in mente
senz'altro esitare cerchi di correre subito ai ripari.
Se non puoi andare a fargli visita, col telefonargli;
o vedersi in video su skype o messenger
e parli con lui e scarichi la tensione accumulata."
                 ------------------
Sentire il timbro della sua voce inconfondibile ti rallegra.

Papà è il ricordo che si fa vivo se non ce l'hai più.
E' il vagito del neonato mentre dormi
che solo al suo udire ti sveglia.
Nessun altro suono ti  desta come la sua voce amata.

Papà è melodica parola di due sillabe che ti fa trasportare,
cullare come in sogno:
ai tempi della tua infanzia quando giocavi con la palla o la bambola
e attraverso le sue tante premure conoscevi i passi della vita.

Papà è espressione di gioia e letizia
di momenti tristi e momenti belli
di risate arrabbiature
e pacificazioni.

Papà e la nuvola che bagna
con la pioggia
il sole che ti illumina e ti scalda
il cuore che ti prende sopra ogni altra cosa
Dici papa e senza dire altro hai già detto tutto!


AUGURI A TUTTI I PAPA' NEL MONDO!

Papà tu parli ed io.

Ed io, ad ogni tua parola ti sento più vicino.


Eppure mi sei lontano e questo io lo so.


Ma sarà poi vero che nel silenzio le voci nello

spazio viaggiano più veloci della luce?


Quanti momenti bruciati che potevamo stare

insieme vero Papà?
Papà, quante cose ti avrei voluto dire e non ti

ho detto perché non ne ho avuto all'ultimo


minuto il coraggio;

oppure unicamente per non ferire Te con le

tue tradizioni.

Papà, è inutile dirti che sono pentito di aver

disatteso le tue aspettative.
Ho perso amore lesinandolo e facendo così

me ne è mancato.

di Francesco Currò

* tutti i diritti di copyright sono riservati

sabato 18 marzo 2017

Mi fa senz'altro piacere.

Per ciò che fate
ho rispetto
e come anche vi muovete
di ciò che siete,
Brava gente!

Il vostro agire
mi entusiasma
tant'è che
mi immedesimo
volentieri
in Voi.

Noto con gioia
la tenacia
con cui
vi muovete
liberi
ed a vostro agio
in questo territorio
amabile
sterminato
dove opera la poesia.

Chiara e lampante;
talaltra un incognita
per tutti noi.

come dai bimbi ...
I sogni,
elementari;

e agli uomini,
fatti
di
materia
difficile
col pensiero
anche da scalfire.

di Francesco Currò


Comportarsi in modo anomalo

Tirare fuori in ballo l'indiscrezione
per non argomentare proprio nulla
di quello che già bolle in pentola
e soffermarsi alle solite banalità
come si conclude di solito tra amici
con la rabbia nutrita e l'ira in corpo
facendolo passare per uno scherzo
il sorrisetto aperto che dice la verità
eh si già scherzando quel che da serio
si nasconde si riesce anche a cantare.

di Francesco Currò

Forse


Vengo a farti visita
ti faccio la sorpresa
giacché non te l'aspetti, forse.

Mi sarò cambiato d'abito
quando ti chiederò:
ti porto fuori a cena! forse.

Prima che te lo immagini
ti avrò voluta in isposa, forse.

Inginocchiato
e con in mano l'astuccio
che contiene l'anello
di fidanzamento
ufficializzerò
pubblicamente
e davanti ai tuoi la nostra unione,
forse ...

di Francesco Currò














































venerdì 17 marzo 2017

Stai con me!

          

Ti giri e ti rigiri
 nel mio tenero abbraccio
 le gambe tremule e il cuore preso.

le labbra infiammate
 per l'amor che celi;

nel silenzio placido
un sussulto cauto, sei tu che conti
      di toccarmi l'animo.
Eccomi! dici:

 Son qui, son qua, vieni a portarmi via
riserva solo per me questi ...
pochi, significativi, benefici, attimi d'amore
e di poesia.

di  Francesco Currò 

Diritti di copyright tutelati

giovedì 16 marzo 2017

Chissà quante ce ne sono passate per le mani senza accorgercene.

E quante ce ne dovranno ancora passare.
Si sente parlare di monete false anche da uno e due euro
ma sarà vero o si crea qua un caso?
no, perché mi e parso certe volte di essere incorso in qualcuna di esse che cadendo
per terra facevano uno strano suono diverso da quello di tutte le altre.

E' impossibile mi sono detto ed ho pensato si trattasse di un difetto di conio o di materiale.

Adesso debbo ammettere non ne sono più tanto sicuro dopo quel che si racconta in giro anche tramite i media che ci sono in circolazione soldi falsi ma io pensavo a quelli di carta moneta mica ai soldi spiccioli.

Dagli ingorghi in centro città.


Per le auto sulle strade,
che rilasciano dagli scarichi delle  marmitte
lo smog dannoso al nostro organismo.

Il fumo dei camini,

delle case,
i palazzi,
le fabbriche,
fanno tutto il resto.

Dalla mattina alla sera,

 il  corpo vive questa dramma
con un senso come di abbandono.

Strade chiuse,

a traffico limitato,
piazze,
giardini,
in parte ce lo evitano
ma non possono fare altro.

Alla gente

si permette così di ossigenarsi
l'aria dei polmoni.

Del resto:

non è questa è la condizione
necessaria 
per chi decide
di andare a vivere in città?

Naturalmente

oltre
che per il lavoro.

Due punti come di sutura **

Sono andato a farle
non per me 
ma per la mia sedia con  la quale
passo notti intere
a scrivere
stando seduto
i miei poemi.

Povera piccola
si è collassata
non tanto per il mio peso

quanto per le tante ore passate
con
la mia insonnia
cullandone come da dentro un amaca
le strofe 
ululate dai miei pensieri
ispirati
alla luna argentea contemplativa.

di Francesco Currò

Diritti di copyright tutelati


**  qui sta per saldatura di metalli

Brevemente

Tra i tanti nodi da sbrogliare ecco che combinazione ne risolviamo uno
come a compensazione di quanto non avevamo finora ottenuto.
Così ritorniamo a fare esattamente il tutto come prima
partendo proprio dal punto da dove lo si era lasciato
così avviene che : Quando crediamo di esserci riusciti,
zac! e ri-scoppia per noi nella nostra vita il finimondo.

mercoledì 15 marzo 2017

Riversi nell'aria nottembrina.

Scalpitiamo per i pensieri che non si calmano

come cavalli imbizzarriti
nel vento
a briglie sciolte andiamo
nell'aria fresca, salubre e leggera
che li circonda.

I piedi, i piedi
le mani, le mani;
nessuno si sognerebbe di poter correre di corsa
e nei salti
della foga
dietro con i tacchi toccarsi
col il rischio di incorrere d'imbattersi su ostacoli invisibili che prima non c'erano mai stati.

di Francesco Currò

La voglia pare che ci prenda.

Che strano? anche quando crediamo di non poter, volere amare
sembra ne sentiamo il desiderio
come a riprova di noi, del nostro sesso.

E' così ci meravigliamo che non siamo eccitati 
alla vista del corpo nudo di lei/lui
e rimproveriamo di inadempienza il nostro simbolo del sesso
addirittura lo additiamo di stupidità: è come se gli stessimo dicendo ogni volta:

Ma non vedi come si scioglie davanti a te per quanto è bella?
o
che corpo stupendo ha il di lui, maestoso?

I corpi luminescenti al buio mentre incedono nella sala
lasciando cadere i vestiti
sino a sentirsi  come Adamo ed Eva
e i canestri pieni di passioni. La malizia, è come pronta là, la mela del peccato.

Lei e senza vestaglia addosso, una Dea. Tu hai finito di toglierti gli slip
e sei a petto nudo
villoso
"la tartaruga"
un Adone!
una voce sommessa vi continua come a dire:
Vai prendila/o baciala/o fagli vedere che  la/o desideri come ti desidera Lui/ lei!
avvinghiala/o nella tua matassa di sospiri
e fagli l'amore fino a farla/o sentire in Paradiso .