- in onor a ricordo delle vittime per gli eccidi di massa -
da gettati i corpi giù
verso l'alto, la libertà negata con la forza,
come sacchi di carbone, retti l'un l'altro da maglie continue;
e discontinue
per sputi e calci, pugni.
prima nelle retate
nelle sopraffazioni dei carnefici
mentre si beffano di noi povere vittime
della magrezza, della trasandatezza dei corpi fragili senza vita.
ridotti a larve per il digiuno imposto
e al lavoro disumano che ci rendeva in schiavitù.
e l'anima maltrattata
assieme ad altri disgraziati come noi
sul luogo degli ammassi.
tutte le volte che ivi giungevano ai campi lager altri camion
di designati alle liste della morte.
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