Biografia

Francesco Currò nasce a Merì il 10/09/1959 un paesino della provincia di Messina.(Sicilia) Fin da ragazzo coltiva la passione di scrivere poesie. Si diploma nel 1978 all’Istituto Tecnico Industriale di Milazzo. Dopo il servizio militare entra 1980 a far parte del Corpo della Guardia di Finanza con sua prima destinazione operativa Trieste. In tutto questo tempo con la città nasce un amore quasi viscerale tanto che ad essa dedica gran parte dei suoi versi nelle sue poesie. Nel 2014, anno in cui viene posto in congedo, prima di trasferirsi ad Attimis UD compone una struggente poesia alla città “ Ode a Trieste”, che fa pubblica sul quotidiano locale Il piccolo di Trieste; carichi sono i suoi scritti, di sentimento e amore per i luoghi e le persone che ivi frequentava quotidianamente. Tra le sue liriche tra l’altro ricordiamo: il suo bastone assente, una lirica dedicata a Umberto Saba e l’allegra Triestina e poi tante altre che se anche qui non menzionate non per questo di minor importanza. scrive anche poesie per il suo paese natio siciliano ricordandolo con nostalgici versi. Ad Attimis in prov. di Udine dove viene a risiedere stando immerso nelle floride campagne di verde della piccola vallata circondato da antichi manieri prosegue questa sua arte maturata con gli anni dando gran risalto ai luoghi del posto dove ora vive.

Partecipa ricevendo attestato di merito con la lirica “ Ti amo ” al concorso premio nazionale di poesia e narrativa Anps “Golfo dei poeti “ nel 2010

Da editore Pagine s.r.l. Roma nel 2013, pubblica sillogi di poesie per le collana di poeti poesia diretta da Elio Pecora, su:

-Viaggi Di Versi____________Nuovi poeti contemporanei 13 poeti

- Poeti contemporanei 7 poeti

Nel 2014 entra a far parte della scuola istituita dal Cavaliere Silvano Bortolazzi più volte proposto come candidato al premio nobel della letteratura nonché Presidente coordinatore internazionale e fondatore della Scuola di Poesia – School of Poetry dell’Unione Mondiale dei Poeti UMP dove viene a ricoprire importanti incarichi nell’ambito della stessa tra cui quella di presidente per la Regione del Friuli Venezia Giulia. Nel 2014 gli viene conferita dal Presidente fondatore della scuola la medaglia al merito del 1° grande premio della poesia di Sestrieri per l’impegno nel campo letterario, compresa l’organizzazione di eventi poetici a livello internazionale.


A febbraio 2017 coautore col collega e poeta, Daniele Petrichiutto per la pubblicazione della silloge di poesia dal titolo: " Da Solchi Proliferi Aurei "


A gennaio 2019 autore unico della Silloge di Poesie " Il Battesimo Dei Versi"

mercoledì 30 novembre 2016

dei cupi meandri


 Ripercorri gli anni
vaghi i pensieri miei
mi confondi.

Sconcerto mi procuri
e la domanda?
sempre la stessa
la sola di sempre

Un punto, un dubbio
altro non viene è niente
una copertura,
un salvagente
fisso
tenuto apposta nella mente mia
inerte.

di Francesco Currò

il fine

 
Vivo per permettere ad altri di vivere e mai per me stesso; e se amo,

se respiro è perché sgrano gli occhi e li richiudo ad ogni dì e se mi

batte il cuore e penso, pieno d'amore, disperato amore.

 
Cancellerei se potessi il mio passato e i dardi di fuoco lanciati senza
mai ferirti;
e imbriglierei la tua anima e la tua esistenza alla mia con cappi di
nuvole e corde di lacrime evanescenti e forse allora, soltanto allora
tornerei a rinascere.

di Francesco Currò

ritorna!

Vi prego mari e monti aiutatela?
Che il cielo s'apra ed il sole la saluti;

le nubi bianche la corteggino
nel suo lento vagare.

Onde calme, accorrete!
e tu spiaggia, fai che non sprofondi nella sabbia
al suo passaggio!

e le sue piccole orme lasciate
siano piuttosto di sollievo
alla sua terra natia brasiliana che ora la ospita.

di Francesco Currò

La banda copriva le loro urla.


Grida, pianti, disperazione.
Non sono bastate le
imprecazioni a dissuadere gli aguzzini
dai loro intenti folli omicidi.
Eppure sulle strade tutto potevano essere fuorché
festa.
Coperti dalla musica,
legati, trainati come bestie
nella cordata d'anime che trascendevano
ai cieli
fino alle grandi buche profonde
buie
delle vergogna nelle doline del Carso ...
Un colpo di pistola sparato alla nuca
o assestato col calcio del fucile
per i più fortunati
giusto per tramortirli in modo da raggiungere il peso
sufficiente a farli precipitare nelle fosse

Un ultimo spintone per divincolarli
e giù, povere vittime, murate vive nelle foibe.

di Francesco Currò

con le mani e tra le mani


 Un calice, un cuore
pulsante rosso tinto
calato, sorseggiato.
e d'una canzone, incancellabile
lasciata come a macerare in un preparato un liquore troppo forte
il tutto avviluppato
che mi risucchia nel vortice creato
a mo' di spirale.
Il potenziale che trasmetti dolce amore mio
e canto per le mie orecchie.
Ah, che delizia!
E a te la dedico.
la sommergo nelle bollicine di spumante;
tra un tuo bacio ed un'altro, un altro ancora
più impetuoso e passionale che mai.
di Francesco Currò

l'omino

Ho un amico, 
che manovra da un quadro di comando.

Ha monitor, sensori e telecamere
installate dappertutto.

Dirigenti, collaboratori,
e un gran numero di operai,
che eseguono alla lettera i suoi ordini.

Macchinari, che funzionano a pieno regime
ed a standby, in ore di riposo.

Veramenteè una vera e propria catena di montaggio,

Al mio amico
non gli manca proprio di nulla:

Vasche di drenaggio, turbine,
alternatori di energia, altiforni,
canali di scolo, dighe di contenimento.

Io lo so perché con lui ci convivo.
Il mio amico sapete? "è un gran lavoratore! " 
gestisce la mia fabbrica.


di Francesco Currò


* tutti i diritti di copyright sono riservati

siamo come Giulietta e Romeo


L'amor segreto che loro vissero
Che c'è, ti fa male far sapere al mondo che noi due ci amiamo?
da crearti fastidio il solo pensarlo?
a tal punto che non vuoi neanche sentirtelo dire?
Io voglio stare vicino a te magari solo per abbracciarti
o tenerti per mano.
Il nostro amore è stupendo!
Il nostro amore è segreto!
Noi siamo come Giulietta e Romeo.
La nostra passione che sta in germe 
e nel silenzio prolifera.
Riparte così il gioco
di queste nostre due anime inconsolate
che lentamente si consumano.

di Francesco Currò

o donna!

O Donna, dea meravigliosa!

Dalle radici tue profonde cresce latente
il seme con cui si alimenta la vita,
ancor mite e priva di colori.



Una corrente tenue
affiora come un fulmine nella tua bellezza d'animo!
Un fenomeno unico, miracolo!


Se penso a quanto amore riesci a dare,
cosa mai potrà essere?
lo smarrirsi tra le tue labbra;
l’intenerirsi nelle tue braccia;
il commuoversi per ogni tua minima carezza .

A te,
che come una manna scendi dal cielo in questo mondo,
il richiamo melodico delle canzoni, tuoni!

I mari ed i monti non ti serbano rancori,
il vento spazi in tua presenza le nubi
ed appaia silente il sole.

oh, delizia e beltà!
perfezione assoluta più vicina al creato,
plasmata e generata
da Dio con un soffio di vita.


di Francesco Currò

* tutti i diritti di copyright sono riservati

latente

" Latente "

Dissimile l'aspetto per sua forma riluce
la trama confusa che l'albero intreccia.
nel verde floreale ove recisi tremuli fiori,
serrate nel pugno Vi affiorano viole

Astratto invece così è l'amore mio,
mediato di tanti ricordi, da vane speranze.

Negli spazi del cuore, che dalle vene conduce
riserva un angolino tranquillo soltanto per lei
e non come pensa ch'io sia un passero in volo!

di Francesco Currò
Diritti di copyright tutelati

mi piace osservarti mentre fai la qualunque cosa;

anche la più futile; la più insignificante.
Tanto che alle volte mi immagino

di essere dietro un obiettivo,
e ti stia a riprendere, senza che però tu lo sappia:
senza alcuna malizia, nella tua più naturalezza possibile;
come un operatore di cinema farebbe,
nel girare un film dove tu sei la prima protagonista:
osservare le tue movenze,
i tuoi gesti leggiadri
e all'apice della tua felicità,
immortalarla nel tempo
custodita dentro la pellicola
dei miei registri di ricordi
dove da qui non verranno cancellati
se non quando si spegnerà
la sola macchina terrena, fedele,
ch'io abbia in mente che chiamerò, eterna.

di Francesco Currò

piazza Unità d' Italia


Tracce di sangue intrise al suolo.
Latenti, segni di disumana follia,
il mondo intero rivive il dramma
del passato.

I pennoni sventolano stendardi
dai toni fiammanti, motori d'aeromobili
s'odono sorvolar le mura della città;
eroi e martiri perire per la patria,
Libertà!

Da San Giusto le campane rintoccano
a nozze.
Tripudio da Duino a San Bartolomeo,
l'Audace, convergere all'ampia veduta
della piazza, che s’apre al golfo testimone.

 I soldati scendere dalla navi,
 presentarsi al cospetto del tempo senza fine,
e far la storia.

di Francesco Currò

la natura delle cose vane


Dire inutili, è spingersi oltre.
Cancellarli, resettandoli. Cose!
compulsivi atti d'accumulo.
Invenzioni...
libere le pareti, liberi i vani,
le strade...
spaziare indifferenti gli occhi
abituarsi alla semplicità.
Salvarsi è un'altra questione,
non è vivere il superfluo,
più che servircene ci dominano.
Gli siamo necessari. Cose!
senza di noi, vana la loro utilità,
come i loro tentativi di esistere.

di Francesco Currò

* tutti i diritti di copyright sono riservati

San Giuseppe

San Giuseppe, chiesetta antica,
 vetusta di paese;
luogo d'incantevoli paesaggi
posto di preghiera e di raccolta per i meriesi.
O chiesetta, altura bruma! soleggiata,
ove là, visual si estende sopra le case e
all'orizzonte immane: dalle distese di agrumeti,
ai filati d'uva, ai campi di uliveti,
e all'imponente esteso Mediterraneo,
oasi di verdi isole, gioielli dell'Eolie...
di questo azzurro mare.
In queste acque, che Poseidone giocò
fatale con i prodi naviganti,
e di cui Omero, ne cantò di Ulisse, le gesta.
O Santo, chiesetta, altura bruma e soleggiata,
vetusta di paese, verde luogo,
incantevole terra della Sicilia!
accogli ai miei occhi, la mia casa,
e a mio padre presta attenzione,
da lassù con le tue preghiere.

di Francesco Currò

cuore malato

cuore malato...

Ah, l'anima, mia! 
me l'han portato via errando,
i tristi momenti!
Ahimè, l'amor dichiarato di colpo arso!
ahimè, l'amaro sorso deglutito!
Del gelo m'attanaglia il cuore infranto,
inviso, irato.
Non v'è più aura, vaga!
Irradia nell'aria, lo spettro.
racchiuso appar in una cortina di nebbia.

di Francesco currò

l'armonia intensa della musica


Ci trascina
tra flash e luci psichedeliche.
Anelli di fumo per gioco
e tra le tempie
il disagio nella sala
La rabbia stritolata nel pugno.

L'adulazione per la scena proibita,
smaliziata.

Restituiamo alla cenere la parte che le manca
e ricuciamo, bevendo un buon drink.

Fumando ancora un'altra sigaretta.

di Francesco Currò

Ti amo!



Con questa poesia ho partecipato, ricevendo attestato di merito, al concorso premio nazionale di poesie e narrativa anps golfo dei poeti nel 2010


Ti amo!
Perché sei bella, per come osservi, per come baci
quando parli copiosamente, quando taci
mentre ti muovi, ti giri o danzi
quando ti scruto in quel grande mare dei tuoi occhi fondi
mentre assaporo il gusto delle tue labbra
ti sfioro il collo e ti accarezzo il viso
e tu .................
mi ricambi soltanto con un tenero sorriso!

di Francesco Currò

la prova

La prova ...

Quando facciamo all'amore ti chiederò
un piccolo favore
di poter restare un po' più incollato alle
tue labbra, darti tanti baci, tanti.
Per farmi perdonare le carezze che ti rubo
in quei momenti di provata gioia
mentre ti ripeto tante volte ti amo!
e tu serrando gli occhi dal piacere che
provi, stringi un po' più forte la mia
schiena con le mani e divieni sensibile
alle parole che ti sussurro, alle mie
calde mani.
Cambi espressioni in volto ed io con te;
entri nei miei occhi ed io nei tuoi;
ed è allora, proprio allora che mi giuri
anche tu con tutto il cuore, mi ami!

di Francesco Currò

sguardo di cielo

Sguardo di cielo!

Nei tuoi occhi si contemplano le meraviglie della notte!
basta che ti fisso,
per notare la straordinaria bellezza della costellazione:
Il sole e la luna, orbitano e si animano di luce propria,
le stelle risplendono anche quelle più lontane,
che ora tremolano nei tuoi spazi infiniti.
Vivere questi istanti è come se il tempo...
ti rimirasse;
Sai, ti servi di me per decantare la tua bellezza.
Sei dappertutto, per questo mi piaci. Ti presenti a me
come io ti voglio: desiderosa, dolce amabile!
e non come tu credi, maliziosa e diavola!
di Francesco Currò

il bene solo il bene.



E' mai Possibile che il vissuto è niente
in confronto a pochi vili denari?
ci fanno divenire lupi e predatori:
non ci si parla nemmeno con gli occhi
li distogliamo semmai per non incrociarli.
Tutto è nulla al vuoto intorno che si crea,
e poi si forma... per legarci...per dividerci;
Il burrone nel il quale siamo sospesi
è una trappola in cui cadremmo
se non fossimo capaci di tenerci in bilico
su questa pensilina stretta, che è la vita.
Comunque sia, il male accusato,
non lo si augura a nessuno!

di Francesco Currò

* tutti i diritti di copyright sono riservati

La distanza tra noi è grande che mette quasi paura.




In questo corridoio desolato quanto vuoto sento.
Come lontane sono le ore restanti prossime al tramonto.
Mi assale la tristezza. Ah, questa voglia di pace!
Ho quasi paura: La sala attigua, i rumori roboanti,
gli scalpitii, … Che succederà? vedrò ancora la luce?
Sono in fremente attesa vorrei già essere di là
Attraverso la porta..." Uno spirito vagante!".
Le penombre regnano sovrane questo mondo.
Tanto le finestre, quanto le porte,
sono spettatori di questo teatro naturale.
vorrebbero poter dire la sua,
ma tacciono come me, per paura di sbagliare!
di Francesco Currò

è la solita musica

E' la solita musica...(in Parlamento)

Lì, si entra e poi si inciucia,
si fa un passo e ci si adegua, 
e se il tempo lo consente,
si fanno pure i fatti propri.
Fuori, si attende e poi si spera,
rassegnarsi non si vuole,
e ci si augura in futuro
“ i problemi dell'Italia ci risolvano!”
ma loro che hanno altro a cui pensare
non ci ascoltano, perciò:
parlano, parlano, parlano,
e non concludono un emerito bel niente!

di Francesco Currò

Bugie


Orsù, ridete lacrime vere
quel che ha scaturito il pianto
sarà solo un ricordo
di cui presto gioirete.

Ciò che è stato scritto, vissuto
raccontato...risulterà ideato.

Sparirà dalla mente
quel che aveva preso
forma:

Il tempo vissuto:
                 cos'è stato?
la gioia provata:
                ma che dici?
i pianti versati:
                impossibile!
Le notti passate insonni
nel dormiveglia
pensando a te
con quel  tuo visetto angelico
dalle labbra dolci;
la testa mia addensata dai ricordi

per questi occhietti ipnotici
che mi assalivano pian piano
divorandomi;
            dai, non scherzare!

Di quel dialogo muto
ad inseguire le ombre.

Del nostro vissuto...
là, dove noi due...
ci addormentavano abbracciati
e sognavamo il futuro credendoci,

eravamo come ebbri da calici di vino.

di Francesco Currò

a volte mi chiedo

a volte mi chiedo

come possa una persona tradire l'amicizia
invadere la vita d'altri,
senza un minimo di dignità; con ipocrisia!
Riflettersi allo specchio e...non odiarsi.
Guardare i propri figli,
il proprio uomo…(la propria donna)
e non sentirsi unti di melma...di sangue,
(che per quanto si lavi non andrà mai via!)
ed al cospetto dei propri simili, dissimulare,
e non capire...
quanto grande sia la vergogna !
di Francesco Currò

capriccio vivo

capriccio vivo   - dedica al mio primo figlio -
Sono un bambino birichino
non preoccupatevi perché strillo
non sono malato
non sono capricci
è solo un dentino.
Piccoletto sì ma tanto sveglio
da riuscire a tenere in piedi
per delle ore intere chi mi sta intorno.
mi agito tanto, mi stiro, mi torco
io faccio sorrisi a chi mi rivolgo.
con sguardo carino gli spruzzo nel volto
il pasto che pappo,
giacché sono annoiato
son stanco. son stufo
poiché mi viene sonno.

di Francesco Currò

alberi di tigli


La pioggia viene giù, le foglie verdi tremolano,
al vento effimero che li culla.
Mentre fuori, il sole stenta a comparire,
si rimuove, dalla sua pelle rosea,
la schiuma, dal profumo di rosa, sotto la doccia.


Lei e' Contenta per come abbia passato la notte,
che l'alba che sente ora amica, la sprona a vivere.

Era Abbracciata e coccolata al suo uomo!
Che c'è di più bello per una donna innamorata, se non
la bramosia d'averlo avuto accanto?

con lui, lei sa, che nulla può accadergli di male.
L'ama e non si lascia sfiorare da analoghi pensieri.

Fuori intanto continua a piovere: prima, un cenno,
poi in un crescendo... diluvia, e i tigli ritornano
ad agitarsi nel vento gocciolando sotto la pioggia.

di Francesco Currò

miele

Miele

I tuoi occhi sono talmente dolci
che se mi dicessi ora, Ti amo!
sappi ti crederei sulla parola;

ma bada a te! Se mi inganni,
saresti tu a pentirtene, dopo.
quando altre donne oltre a te

mi guarderanno. Con quegli occhi,
che saranno miele per me,
e non soltanto come pensi, dolci come i tuoi.

di Francesco Currò

shopping

Shopping
Lui, è là con lei che l’accompagna
Lei, fa compere giuliva tutta frenetica
Lui, si ferma pazientemente, rassegnato
Lei,si perde, in un mare di occasioni:
Piglia e prova, toglie e ripone, ciò che le piace
e se non contenta li riporta là dove li ha presi,
fino a quando non trova ciò che fa per Lei.
La fila al camerino, la musica in sottofondo
non sono motivo che le creino problemi.
Si accorge quanti articoli ha tra le mani
quando si presenta alla cassa, in uscita.
Se il prezzo è buono o esoso, poco importa,
per Lei basta che siano i capi di proprio gusto
e per Lui, lo stesso, pur di andare via,
fuori dal negozio.

di Francesco Currò
* tutti i diritti di copyright sono riservati

raggi di sole le donne


Dal sole attingete i vostri  raggi
                      e tramite lo spazio cosmico,
                  attraverso la finestra che
                si affaccia sul mondo.

                 irradiate il cuor di un uomo
              di felicità, risvegliate
                repentini: i sensi, il desiderio,
           la passione
            da  tempo sopiti.

Ed ora che questi uomini, smarriti
hanno occhi solo per voi,
il vostro sguardo insistente,
gli si strugge dentro,
e più mai non li l'abbandona.

di Francesco Currò

mondi piatti paralleli

Mondi piatti paralleli.

Ciascuno con il suo schema di mondo
lineare, coeso,
che ci permetta di agire liberamente!

Una porta per collegarci tra noi
per spostarci nello spazio del tempo.

Un silenzio lieve assordante
nell'iter delle nostre transizioni
sempre più frequenti per evadere
ancora, ancora, un ennesima volta.


di Francesco Currò

preziosi mi sono lasciato assegnare!


Le scale crescevano
di numero
a dismisura
mano mano che avanzavo.
Ce l'ho messa tutta!
chi più dell'anima ne sa qualcosa?
Alla tanta diffidenza
all'interno dei borghi,
mura spesse rinforzate.
Mi sono sbucciate le nocche
Paura del nuovo?
ma chi ci guadagna, Chi?

di Francesco Currò

1° maggio festa del lavoro

Il lavoro è diventato un'araba fenicia
un anniversario come i tanti.
Tempi tristi
per chi è senza un occupazione:
I giovani
hanno perso la voglia di cercarlo
dopo i troppi rifiuti ricevuti
e chi già ce l'ha
è in bilico
perché non ha certezza
sul futuro del domani.
Precariato tanto
non si sa che fine abbia fatto
il lavoro sano;
la fiducia in se stessi,
manca!
la propria dignità è assente
spogliata di contenuti.
Tanto parlare per niente
guardare alle soluzioni
senza fare delle scelte
è tipico dei più
è il caos
ed intanto la famiglia muore
il distacco tra i poveri ed i ricchi
diventa più netto
cosa giustifica nel benessere
tanta povertà?
Bambini che muoiono di fame
persone che iniziano a saltare i pasti
o riducono a un miserevole gesto
che lo contempla tutto.
Vorrei ci fosse per ogni uomo di questo mondo
un lavoro dignitoso
per restituire a loro la propria vitalità
un lavoro che non sia latitante
e persone ancor meno egoiste
più convinte a levarsi certi privilegi
di dosso
che credete a me, non le servono per vivere.
di Francesco Currò

Lo strascico dell'Italia


Non si ferma ai confini territoriali,
va ben al di là,
raggiungendo i paesi d'oltremare, oltre confini.
Il peggio è che siamo presi di mira noi
i figli dell'Italia: gli italiani.
Lo Stato continua ad essere
un azzeccagabuglie per di più
assente che incentiva la proliferazione,
di carte inutili, firme autorizzazioni traduzioni
pidocchiose a costi esorbitanti.
Si fa tanto per impedire per le vie legali
l'entrata in italia di genti non idonee
quando per le stesse identiche ragioni
balconi e balconi toccano le spiagge dell'Italia
con ogni specie di persone anche delinquenti
un giro esorbitante oramai impossibile
da controllare.
E lo Stato che fa? assente! dorme,
anzi ci sguazza dentro a questo pantano.
Proviamo a vedere con altri occhi l'Italia e gli italiani:
con la prova evidente:
La felicita' che sprigiona dal volto un connazionale
all'estero appena siamo in sua presenza.
Guardate non ha freno. La gioia? incalcolabile!
Eppoi non saprei dirvi in quanti secondi
vi spiattella tanti e tanti episodi
dei suoi ricordi trascorsi rivisitati, nel tempo di un flash!
Eliminiamo la burocrazia ed i suoi privilegi
in casa nostra
e gli italiani riacquisteranno la libertà perduta
anche all'estero.
di Francesco Currò

martedì 29 novembre 2016

Patriota

Tu che ami l'Italia.

La descrivi
costruendone dai muri dei sogni
speranze.


La aduli, la inciti,
la sproni,

vestendola con drappi di seta,
coprendola di allori.



dal Mediterraneo, agli Appennini,
alle Alpi,

non hai certezza alcuna
se gli remi contro.



La Nazione stessa si ritrova in Te con Roma.



di Francesco Currò



Diritti di copyright tutelati

lunedì 28 novembre 2016

confusione


Prona sul  letto, guarda specchiarsi davanti a se, i ricordi
Si accalcano, si rimescolano.
E gira lenta la pellicola della sua vita,
quasi fosse stata ad ora un film inedito

Ha mal tradotto la sua rabbia,
accumulando, l'ira, nell'arco del  suo tempo.

Diluita l'ha, con episodi pacati,
addolcita, con argomenti vari, compenetranti
a volte struggenti a volte toccanti.

Confuso d'intenzione,  gli atti dei suoi sensi;
consapevole ora che è,  si  rasserena
tenendo così in pugno il suo segreto.


di Francesco Currò



ciò che pensiamo di noi non è acclarato

Ciò che facciamo lo sappiamo bene
non è un mistero ...
E' cosa pensiamo di noi che non è acclarato,
l'anima che dialoga  col bene e il male
lo sa. Ripudia e aborrisce il male!

Non ho ritegno a dirlo, non ho riserve,
avrei potuto trovare una qualsivoglia scusa,
per nasconderlo;
Non è comunque un rischio calcolato.

Credo che ci troveremo d'accordo nell'affermare
che se anche prendessimo strade differenti nella vita
non perderemmo il rispetto di noi stressi.

Cosa pensiamo di noi non è acclarato
ma è quanto occorre... e a noi ci basta,
per non aver bisogno per questo di conferme,

di Francesco Currò


martedì 22 novembre 2016

Il pignarul


la foto è di mia proprietà!!!



Il Pignarul.

Come ogni anno sul finire mi sovviene il ricordo
d'una grande catasta di legna piramidale.
Le prime luci erano il tramonto e le stelle.
Le lampade che illuminano il gazebo bianco.


Poche sigarette aspirate da bocconi di fumo,
costruivano cerchi che svanivano come niente.
Qualcuno si ricordò di accendere il fuoco.


Fiamme avvamparono alte nel gioioso gioco
intrecciando rossi tizzoni che salivano
con l'aria scaldata dalle stesse.



Una patina li cinse come un velo da sposa
lasciando cadere scintille di pioggia
(cenere spenta) nei buchi neri che li inghiottiva.


Fango e erba calpestavano, le scarpe coi lacci
annodati ancora lucide di nero.



di Francesco Currò


Diritti di copyright Tutelati

domenica 20 novembre 2016

Alla mia gente

Trinacria.
In un punto dell' anima
ci ho messo casa.

I muri sono antisismici.


Da qui

la mia visuale si estende sino  ai monti;
il mare mi accarezza
tra le onde.

Dondola, rasserenante

la quiete mia
nello scrigno
del cuore.

Porte e finestre sono i verdi anni

pascoli di gioventù.
Ah, spensieratezza!

La nostalgia prende ad assalirmi.
Non vi è  pace
che freni i miei ricordi.


di Francesco Currò


Diritti di copyright tutelati

giovedì 17 novembre 2016

" il fondotinta " ( la mia donna utilizza fino all'ultima goccia del suo fondotinta ).


Ed allora aspettare che cosa?
Ci riesco anche se troppo stretta. 
Magari è questione di  poco
l'allargo puoi starne certa
oltretutto cosando la cosa.

Si! la cosa, come tu puoi intuire
che è dura solo a pensare
molle come pare si mostra.

Attenta a non starmi vicina 
potrebbe andarti sul viso.
sporcare improvvisa la veste.

Ecco che vieni, mio tesoro!

utilizza pure dalla boccetta,
la giacenza del tuo fondotinta.

di Francesco Currò


Diritti di copyright tutelati


mercoledì 16 novembre 2016

Haiku


Il tema: Franco Franchi e Ciccio Ingrassia "Era detta: " la coppia d'oro "

Due grandi uomini siciliani del cinema e dello spettacolo poco amati dalla critica ma lo stesso non si dica del pubblico, che al contrario li adorava. 

Scompisciarsi dalle risa 

attori comici

misera la critica.



di Francesco Currò

diritti di copyright tutelati