Scolpito del pelo dal taglio perfetto.
Fossi di marmo?
No,non lo sei!
Muovi la coda, mi lecchi,
e poi mi salti addosso.
Non sono un gelato
lo stesso mi rilecchi.
Mi sciolgo al tuo scodinzolare.
Gli occhietti traspaiono d'intelligenza pressoché umana.
Cosi porti la palla perché io ci giochi.
Te la lancio la rincorri e me la riporti.
Le ringhi dilaniandola tra i denti.
Assoggettandola; preda da voler domare.
Poi ti distrai per un attimo e rispondi col tuo abbaiare
alle cariche scatenanti dei fuochi d'artificio
che imperversano.
di Francesco Currò